Cosa si fa in una fattoria
Per i 500 milioni di abitanti della European Union che è composta da 23 paesi, serve tantissimo cibo che ci si auspicherebbe fosse salutare, sicuro e nutritivo. Ma queste caratteristiche alimentari ce le possono assicurare soltanto le fattorie.
Purtroppo solo il 6% dei fattori europei hanno meno di 35 anni e questo può essere un problema per la produzione futura del cibo di migliore qualità. Quindi una fattoria innanzitutto produce prodotti alimentari di qualità. Per ottenere questo risultato, deve attenersi ad una normativa che è mirata a tutelare l’ambiente, quindi mente coltiva cereali o alleva animali, allo stesso tempo si prende cura della natura, concorrendo a salvaguardare la biodiversità. E’ fondamentale che tutte le nuove generazioni prendano coscienza di quanto sia cruciale il ruolo delle fattorie per il salutare sostentamento di tutti gli esseri viventi. Parlare di questo tema, vivere esperienze nel mondo rurale, stimolare la curiosità dei più piccoli, significa innescare un comportamento virtuoso finalizzato alla sussistenza del nostro ecosistema. E’ anche con questa finalità che i fattori organizzano degustazioni dei loro mieli, formaggi, cereali, vini o carni, generando un indotto di turismo sempre più attento ad un comportamento di rispetto e gentilezza verso l’ambiente, gli animali e le persone. Un bambino che si trovasse in fattoria didattica scopre il valore del tempo trascorso vicino ai suoi compagni, vicino agli animali, impara che il coniglietto ha una funzione touch diversa da quella del cellulare, non risponde immediatamente alle stesse sollecitazioni e richiede la partecipazione della tua parte emozionale, richiede che anche lui faccia la propria parte nel loro rapporto. Dovrà essere gentile con lui, premuroso, paziente ad attendere il momento migliore per avvicinarlo. Ecco perchè una fattoria multifunzionale è il posto più adatto per l’alternanza scuola lavoro. Perché i nostri ragazzi hanno bisogno di sperimentare la lentezza nelle relazioni, nel raggiungimento degli obiettivi e solo il lavoro a contatto con il mondo rurale può restituire loro il ritmo per rendersi conto di questo. Troppo spesso negli uffici o nelle fabbriche il lavoratore è misurato da quanto fa in un ora, da quale è il profitto. Ma l’essere umano non è fatto così, ha bisogno di sentirsi realizzato di riconoscere un valore a quello che sta facendo, esserci o non esserci è per lui un valore. In fattoria non hai bisogno del cellulare, interagisci con la terra, con un cavallo oppure ripari una steccionata e lo fai insieme ad altri giovani come te, parlando confrontandoti di persona, costruendo una relazione reale che ti ripagherà immensamente. In fattoria, oltre a fare esperienza in una realtà che ha immensi margini di sviluppo (solo il 6% dei fattori europei sono giovani under 35) e fortissimi risvolti sulla vita degli esseri viventi, coltivi esperienze che ti migliorano come individuo e senti crescere gli aspetti che determinano la vera qualità della tua vita. Chi sceglie di diventare un fattore lo fa perchè abbraccia uno stile di vita che richiede molto impegno ma che può ripagare con grandi soddisfazioni, soprattutto con la consapevolezza di poter incidere concretamente sul futuro dell’ambiente, della biodiversità e della sana alimentazione.